Il campo fa parte di un complesso di impianti sportivi e ricreativi la cui struttura principale è costituita dallo stadio di rugby, già teatro del Super 10 ai tempi del VeneziaMestre e ammodernato di recente con una nuova copertura della tribuna principale.
Favaro Veneto è uno dei quartieri a più alto tasso cestistico del territorio veneziano. La locale società, legata da sempre al nome della famiglia Barbiero (Loris fu playmaker della Reyer anni Ottanta), è ancora una delle realtà più attive a livello giovanile.
Attualmente è un campo usato non di frequente, anche per lo stato del fondo, estremamente scivoloso. D’estate è esposto al sole a trecentossanta gradi e manca di punti di riferimento. In compenso le strutture dei canestri sono ancora in un discreto stato e le retine – almeno al momento dello scatto – erano in ottime condizioni (segno che qualcuno si preoccupa di cambiarle).
Con le dovute attenzioni per lo stato del terreno, è una buona soluzione se si cerca un posto dove trovare entrambe le metà campo libere, non troppo in periferia e in una zona dove è possibile incrociare avversari di qualità per improvvisare qualche uno contro uno.
Alessandro Tomasutti
Note a bordo campo
Fondo: cemento liscio, molto scivoloso soprattutto per cambi di direzione e arresti a due tempi.
Canestri: struttura in discreta condizione; tabellone rigido ma con assenza di quadrato di riferimento; retine a volte in ottimo stato.
Accesso: libero ad ogni ora; fontanella a lato del campo e piccolo gazebo (per lo più utilizzato da piccole compagnie di giovani del tutto disinteressati al basket e allo sport).